La stragrande maggioranza delle persone ha delle opinioni su temi come l’assistenza all’infanzia, l’istruzione e il sistema scolastico in generale.
Dopo tutto, cosa c’è di più importante che sapere che si sta facendo il massimo per nutrire in modo sicuro e corretto la prossima generazione di bambini mentre attraversano la fase probabilmente più importante della loro vita?
Detto questo, tra tutte le persone pronte a smontare e criticare gli aspetti legati all’istruzione, poche possono dire che le loro opinioni sono così clamorose come quelle di una certa insegnante in pensione che è diventata virale qualche anno fa.
L’insegnante in questione, Lisa Roberson, ha scritto una lettera aperta pubblicata nel 2017 su un giornale chiamato Augusta Chronicle e le sue parole continuano a far discutere se la colpa dei problemi attualmente percepiti dal sistema scolastico sia dei genitori o degli insegnanti.
È importante notare che questa lettera è stata scritta prima della pandemia, quindi prima del periodo in cui sono stati attuati cambiamenti radicali per garantire che l’istruzione potesse continuare a fronteggiare la COVID.
Molti di questi cambiamenti, in quel periodo difficile, sono stati accolti con reazioni contrastanti dalla popolazione degli Stati Uniti, quindi è chiaro che la gente ha molto da dire sullo stato del sistema educativo e su ciò che si potrebbe fare per risolverlo.
Per Lisa Roberson, tuttavia, il problema non sta negli insegnanti – come è stato sostenuto in alcuni settori negli ultimi anni – ma nei genitori dei ragazzi stessi…
“Come insegnante in pensione, sono stufa che persone che non sanno nulla di scuole pubbliche o che non sono state in una classe di recente decidano come sistemare il nostro sistema educativo”, si legge nella lettera di Lisa.
“Gli insegnanti non sono il problema! Il problema sono i genitori! Non insegnano ai loro figli le buone maniere, il rispetto e nemmeno la conoscenza generale di come andare d’accordo con gli altri.
“I bambini vengono a scuola con scarpe che costano più dell’intero corredo dell’insegnante, ma non hanno né matita né carta. Chi li fornisce? Gli insegnanti spesso li forniscono di tasca loro”.
“Quando guardate le scuole che sono ‘in fallimento’, guardate i genitori e gli studenti. I genitori vengono alle serate per i genitori? Parlano regolarmente con gli insegnanti? Si assicurano che i loro figli siano preparati avendo il materiale necessario? Si assicurano che i figli facciano i compiti?
“Hanno numeri di telefono funzionanti? Gli studenti prendono appunti in classe? Fanno i compiti? Gli studenti ascoltano in classe o sono fonte di disturbo?
“Quando si esaminano questi fattori, si capisce che non sono le scuole a fallire, ma i genitori. Gli insegnanti non possono fare il loro lavoro e quello dei genitori. Finché i genitori non si faranno avanti e non faranno il loro lavoro, nulla migliorerà!”.
Inutile dire che la lettera ha suscitato un certo scalpore e che certamente solleva alcuni punti molto validi che meritano almeno di essere discussi.
Cosa ne pensate della lettera? La colpa è dei genitori? O la responsabilità è tutta degli insegnanti? Fatecelo sapere nei commenti.
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